Il segreto per un caffè più gustoso, secondo la scienza

Quando cerchi un momento di pausa tra le tante cose che fai durante il corso della tua incredibilmente movimentata giornata, uno strappo alla regola te lo concedi sempre e solo attraverso il caffè, un rituale che per alcuni è così sacro, da non poter essere assolutamente sostituito con niente altro. Ma come renderlo ancora più gustoso?

Cosa ci dice la scienza sul caffè

La scienza è convinta che il caffè abbia un nonsoché di benefico, in grado di suscitare un grande valore aggiunto alle sue tante qualità, a cominciare proprio dalla capacità di dare energia al risveglio ma anche nel corso della giornata, che sia lavorativa o meno. Ma ovviamente tutto dipende molto dalla persona.

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Infatti, la presenza della caffeina non è sempre un bene, soprattutto per quelle persone che soffrono di ipertensione o hanno a che fare con qualche problema legato alla digestione; infatti, il caffè è deleterio per quanti soffrono di reflusso o di acidità di stomaco. Ma la cosa peggiore ha a che vedere con un dettaglio importantissimo: l’eccesso.

Se ci pensi, infatti, ogni volta che eccedi con il consumo del caffè, la situazione tende a peggiorare e rischi tra le tante cose di diventarne anche dipendente in modo così incredibilmente impossibile da gestire che stare male diventa l’elemento imprescindibile, e sarai costretto anche ad eliminarlo totalmente dalla tua giornata tipo.

Parliamo di caffè gustoso: cosa cambia tra un caffè e l’altro?

Anche qui la scienza si è molto interrogata, trovando delle motivazioni che spesso sono collegate a due elementi importantissimi: la prima è sicuramente la macinatura, e la seconda, invece, il tempo di estrazione, che deve avvenire in pochissimi secondi. Si tratta di aspetti che cercherò di spiegarti brevemente per farti un’idea più completa

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La macinatura è una variabile che spesso poco si considera credendo che non abbia a che vedere con la qualità eccellente del caffè. Invece, non è così: alcuni studiosi dell’università di ricerca di Zurigo hanno dimostrato che se la macinatura è troppo grossa, l’acqua scivola via e il gusto è debole; al contrario se troppo fine, il caffè rischierà di bruciarsi.

Si deve quindi valutare sempre l’acquisto del caffè in base proprio alla macinatura, perché ogni tipo di questa permette di farla adattare al tipo di preparazione del caffè specifico, differente tra la cottura in moka, in espresso o attraverso il filtro. Ognuna di queste, quindi, ha una sua specifica preferenza di macinatura.

Il tempo di estrazione: cosa cambia?

Quando parliamo invece di tempo di estrazione, la cosa diventa piuttosto complessa. In questo caso siamo in presenza di un processo che avviene spesso in un lasso di tempo davvero molto ristretto, di pochi secondi appena, non oltre comunque i 30 secondi per essere estratto a dovere. Secondo la scienza, c’è molto di più.

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Infatti, in un intervallo di tempo che permette l’estrazione più precisa e consapevole, quello compreso tra i 25 e i 30 secondi appunto, abbiamo il caffè più pregiato e quindi quello che risulterà tra le tante cose anche più gustoso in base a dolcezza, acidità e amarezza. Quindi, è davvero importante avere questa conoscenza diretta.

Ciò significa, che se il tempo di estrazione del caffè dal chicco impiega più tempo, il risultato finale sarà quello di un caffè decisamente troppo amaro; al contrario, se il tempo è molto meno dei 25 secondi, allora il caffè avrà una consistenza acquosa e sicuramente più sottotono, mostrandosi non adatta a quello che è il compito predefinito dal caffè stesso.

Il segreto chimico che non conosci

Sappiamo che il caffè sale in moka quando l’acqua raggiunge una temperatura che non deve mai arrivare ai 100°: deve infatti essere compresa tra 90 e 96 gradi centigradi. In questo modo hai a tua disposizione un caffè perfetto, che non sa né di troppo amaro né di troppo zuccheroso. Ma bisogna stare attenti perché si sviluppa una reazione chimica importante.

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Perché il caffè dia il risultato che tutti conosciamo, è necessario combinare la macina del caffè con l’acqua, e il dosaggio corretto è quello che prende 60 grammi di caffè per almeno un litro di acqua. Questo formula è matematicamente e scientificamente provata, perché permette di avere un caffè che non sarà troppo diluito o eccessivamente concentrato.

Ma la cosa importante, è scegliere l’acqua giusta. Infatti, se ci pensi bene, di solito usiamo un’acqua che è quella da bere, cercando di evitare quindi l’acqua troppo dura, che, per via dei troppi sali minerali, non riuscirebbe a risalire adeguatamente lungo il filtro, rendendo quindi il nostro caffè non solo amaro, ma troppo concentrato.

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