Sempre più frequentemente diverse difficoltà di lettura e apprendimento sono state collegate a forme di dislessia, un problema che riguarda milioni di persone, che ne soffrono, a volte senza saperlo, in modo totale o parziale. Questo disturbo non è sempre facile da individuare e diagnosticare.
Per questo motivo, esistono test ufficiali o comunque validi per accertare la presenza di questa difficoltà congenita nell’esprimersi in forma scritta in modo regolare e scorrevole, spesso associata a difficoltà simili nell’esprimersi oralmente. Si parla molto di dislessia, ma è fondamentale saperla riconoscere.
La dislessia non è necessariamente un problema invalidante e può essere superata con metodi ed esercizi specifici. Non ci sono singoli livelli di dislessia, ma diverse “gradazioni”. Con il supporto di esperti, è più facile individuare i sintomi e le caratteristiche tipiche.
Dislessia: cos’è
Fino a poco tempo fa, la dislessia non era considerata seriamente quando si riscontravano difficoltà di apprendimento legate alla lettura e alla scrittura in giovani e adulti. I primi segnali sono generalmente una lentezza o una difficoltà vera e propria che si manifestano nei primi anni di scuola.
La dislessia può manifestarsi sia a livello fonetico che esclusivamente nella lettura e nell’interpretazione. Essendo legata allo sviluppo del linguaggio, che ha origine nel cervello, i sintomi e la riconoscibilità variano tra la fase della prima scolarizzazione e l’età adulta.
Per questo, esistono test specifici suddivisi per categoria e livello di conoscenza della lingua scritta. Rientra nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento ed è la forma più conosciuta e diffusa, anche grazie ai media. È importante riconoscerla tempestivamente per poter intervenire.
Dislessia per i bambini – come riconoscerla
Spesso, la dislessia nei bambini in età scolare e negli adolescenti viene confusa con mancanza di impegno o difficoltà cognitive, che in realtà non sono la causa. Gli studenti dislessici spesso adottano comportamenti che rendono difficile l’apprendimento e l’integrazione verbale e sociale.
Tra i “sintomi” più comuni ci sono la lentezza nella lettura e nell’espressione scritta, ma anche l’inversione di lettere nelle parole. Questo disturbo tende ad aumentare con la complessità della lingua scritta, con parole più difficili e frasi più lunghe da imparare.
È un disturbo che può essere correlato ad altre forme di disturbi neurologici (e quindi non legati alla scarsa intelligenza) come il deficit dell’attenzione, e può presentarsi in “sottocategorie”, come la dislessia visiva, che comporta un rallentamento nella comprensione di ciò che si vede, o la dislessia fonologica, legata alla capacità di ascolto e interpretazione dei suoni.
Dislessia per adulti – come riconoscerla
Secondo diverse stime, quasi il 5% della popolazione adulta in Italia soffre di una forma di dislessia più o meno evidente, e quasi la metà non ne è consapevole. Questo accade solitamente nei casi lievi, che vengono attribuiti a dinamiche di apprendimento più lente. Sempre più persone ne comprendono l’entità una volta cresciute.
Negli adulti, si manifesta con difficoltà nel comprendere concetti complessi, nel pianificare e organizzare anche compiti semplici, e nella gestione dei tempi, che può essere più lenta rispetto alla media e rispetto a chi ha simili capacità mentali ma non soffre di dislessia.
Quasi sempre, gli adulti dislessici hanno una minore resistenza all’ansia o allo stress, una condizione che, come per i bambini, può rallentare i processi di apprendimento e le relazioni con gli altri. Esistono numerosi test medici e farmaci specifici che possono ridurre al minimo gli effetti di questo disturbo.
Si può guarire?
Non è una malattia, ma un disturbo neurologico, quindi non esiste una “cura”. Tuttavia, ci sono strumenti che possono aiutare il soggetto a migliorare l’apprendimento, portandolo a un livello simile a quello di una persona senza dislessia, attraverso strategie di apprendimento specifiche per bambini o adulti.
Anche attraverso il controllo fonetico e una maggiore capacità di ascolto, si procede spesso con metodologie in grado di sviluppare un apprendimento mirato e una condizione di apprendimento più naturale. Dipende però dalla condizione dislessica specifica, che può essere molto diversificata tra le varie tipologie.